Il bronzo è una lega composta da rame e stagno e dal punto di vista tecnologico la sua introduzione ha rappresentato un progresso consistente nella lavorazione metallurgica, con la realizzazione di oggetti non producibili con il solo uso del rame.
Più significative ancora le conseguenze sul piano storico. La difficoltà di reperimento dello stagno, localizzato in poche aree, ha determinato lo sviluppo di una rete di traffici a lunga distanza che hanno messo in contatto regioni molto lontane, in
particolare il mondo egeo con diverse regioni europee.
Durante l'età del Bronzo si va completando quel processo di differenziazione sociale, iniziato nell'età del Rame, che porta alla formazione di società complesse. Questa evoluzione, che nel Vicino e Medio Oriente può già considerarsi compiuta all'inizio del III millennio, con il fiorire di grandi città rette da un ben consolidato potere politico, è assai più lenta in Europa, tanto che nella prima età del Bronzo le comunità hanno ancora dimensioni limitate e struttura sociale poco articolata.
È questa l'epoca in cui, in Europa, si producono nell'ambito delle comunità marcate differenziazioni socio-economiche, con l'emergere di ceti dominanti. Tali aspetti emergono, in particolare, dall'esame delle necropoli; vi sono, già nelle più antiche fasi dell'età del Bronzo, sepolture di personaggi di rango che testimonianol'esistenza di ceti dominanti.
Al tempo stesso le comunità conservano, nella fase più antica, caratteri analoghi a quelli che presentavano durante l'età del Rame, come ad esempio la consistenzademografica dei villaggi, che non è molto differente da quella dell'epoca precedente, anche se si nota un aumento complessivo del numero degli abitati.
A partire dal 1300 a.C. le comunità di villaggio sono generalmente più consistenti e diventano frequenti le fortificazioni, a volte anche imponenti.
Inoltre comincia a manifestarsi sul continente europeo un nuovo rito funerario, che prevede la cremazione del defunto e la conservazione delle ceneri in urne di ceramica.?