L'individuazione di una facies denominata di San Ciriaco risale a diversi anni fa, ma solo recentemente, anche a seguito di regolari indagini di scavo, questo aspetto culturale si è andato meglio delineando.
I siti maggiormente significativi per la cultura sono al momento quelli di Cuccuru S'Arriu di Cabras, Sant'Iroxi di Decimoputzu e il sito eponimo di San Ciriaco di Terralba. Tuttavia, analisi di dettaglio sembrano individuare in molti contesti noti, riferiti alla cultura di Ozieri, elementi che indicano un sostrato San Ciriaco.
L'individuazione di una fase distinta collocabile tra la cultura di Bonu Ighinu del Neolitico Medio e quella di Ozieri del
Neolitico Recente si basa essenzialmente sulle caratteristiche morfologiche e tipologiche delle ceramiche anche se si vanno
individuando altri tratti materiali distintivi nell'ambito dell'industria su pietra e su osso.
Non esistono al momento datazioni assolute per la facies di San Ciriaco, ma sulla base delle datazioni conosciute per le culture di Bonu Ighinu e di Ozieri, tra le quali essa va inserita, si può collocare il suo sviluppo tra il 3.500 e il 3.300 a.C. circa, a cavallo tra il Neolitico Medio e il Neolitico Recente.
Per quanto riguarda le ceramiche San Ciriaco queste si distinguono per un'accurata lavorazione che produce vasi a pareti
sottili con superfici perfettamente lucidate in prevalenza color cuoio ma spesso anche nero lucide. Esiste poi una ceramica di fattura più grossolana con superfici opache e abbastanza ruvide; tali caratteristiche si riscontrano su vasi di dimensioni medio-grandi e in particolare su olle con due anse e due bugne. Gli elementi di presa, peraltro non numerosi, sono costituiti da anse verticali o da prese poco sporgenti, in genere a linguetta.
La ceramica è quasi sempre inornata ma alcuni frammenti presentano semplici incisioni che sottolineano la carena oppure motivi incisi, graffiti o impressi costituiti da linee, cerchi concentrici, piccoli punti racchiusi entro triangoli. Quest'ultima decorazione a pointillèe, in particolare, sembra caratteristica, ma non mancano motivi a meandro, ottenuti con la tecnica ad excisione, conosciuti in particolare in area sulcitana.
Le forme individuabili nella ceramica San Ciriaco non sono numerose: si distinguono, in particolare ciotole carenate, tazze,
scodelle, tazze-attingitoi, olle.Sembrano pertinenti alla cultura anche frammenti che fanno intravedere forme basse e molto larghe, forse utilizzate come tegami; appaiono, infine, seppure documentati in misura minoritaria,i bicchieri e i vasi a collo.